Il rito ambrosiano è uno dei 23 riti approvati dalla Chiesa Cattolica con cui è possibile sposarsi. Il rito ambrosiano si basa sulla liturgia ufficiale adottata nell'arciodiocesi di Milano e si distingue per diverse ragioni dal rito utilizzato comunemente dal resto dell'Occidente, il rito romano. Il Capo del rito ambrosiano è l'arcivescovo di Milano.
Il rito del matrimonio ambrosiano si basa sulla centralizzazione della figura di Cristo derivata dalle forti lotte contro l'eresia ariana al tempo di Sant'Ambrogio; la fonte normativa, però, tiene comunque come punto di riferimento il rito romano.
Le origini del rito ambrosiano
L'origine di questo rito è probabilmente antecedente allo stesso Sant'Ambrogio a cui è dovuta l'introduzione, nella liturgia cattolica, di molti elementi tratti dalla liturgia orientale. Le riforme del rito ambrosiano furono le uniche a sopravvivere, insieme al rito mozarabico, alla unificazione dei riti voluta da Gregorio I alla fine del VI secolo. La sua legittimazione avvenne con il Concilio di Trento, forse anche grazie alle origini milanesi di papa Pio IV e al carisma dell'allora vescovo di Milano san Carlo Borromeo.
Il rito ambrosiano si svolge ancora oggi nella diocesi di Milano (fatta eccezione per i decanati di Treviglio, Monza e Trezzo sull'Adda, delle parrocchie di Varenna e Civitate e delle Chiese non parrocchiali dell'Aloisianum di Gallarate e dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e in alcune parrocchie del comasco, del varesotto e del bergamasco. Al di fuori del territorio lombardo è possibile assistervi nelle parrocchie di Colturano, Balbiano e Riozzo, della provincia di Lodi; in particolare nella diocesi di Novara il rito è tipico delle parrocchie delle tre valli del Cantone superiore: Blenio, Riviera e Leventina, dette appunto "le Tre valli ambrosiane".
Matrimonio con rito ambrosiano
Sposarsi con rito ambrosiano
Le differenze con il rito romano
Le differenze tra rito ambrosiano e rito romano riguardano sia alcuni passi della celebrazione che alcune date di inizio dei tempi dell'anno liturgico. Per chi segue il rito ambrosiano, ad esempio, l'Avvento inizia l'11 novembre anziché il 26, durando così 6 settimane e non 4. La Quaresima non si apre il mercoledì delle ceneri ma la domenica successiva e durante il periodo della Passione il colore predominante non è il bianco ma il rosso.
I colori liturgici sono un punto di differenza notevole tra i due riti. Nel rito ambrosiano il colore rosso è predominante e viene utilizzato in diversi casi in cui nel rito romano sono previsti il verde ed il bianco. I paramenti liturgici e alcune suppellettili dell'altare si tingono di rosso durante la celebrazione dei sacramenti dell'ordinazione, della prima comunione e dell'unzione degli infermi, nel periodo della Pentecoste e durante il Tempo Ordinario.
Per quanto riguarda la celebrazione della Santa Messa le differenze sono date dalla disposizione dei riti, ad esempio lo scambio della pace avviene al termine della Liturgia della parola, i canti previsti sono 3 e non 2, manca l'Agnus Dei e l'invocazione del Kyrie eleison non è seguita dal Christe eleison.
Continua la lettura con:
- La cerimonia secondo il rito ambrosiano
- Il rito del matrimonio cattolico
- Matrimonio civile, burocrazia e documenti necessari
