Con la cerimonia di matrimonio gli sposi annunciano al mondo intero il loro amore, il loro impegno e la volontà di costruire una nuova famiglia.
Con quale rito farlo? Cattolico o civile? Oppure misto?
Ovviamente la scelta risiede già dentro ognuno di noi, ma per aiutare gli ultimi indecisi vediamo più nel dettaglio i riti di matrimonio che una coppia può scegliere.
1. Rito del matrimonio cattolico
Fino a qualche tempo fa la scelta di celebrare il proprio matrimonio secondo il rito cattolico era più una convenzione da rispettare che una scelta dettata dalla fede. Oggi, con il crescere delle convivenze e dei matrimoni civili, la scelta di celebrare il sacramento sembra più consapevole, più ragionata all'interno della coppia. Il matrimonio cattolico si basa sulla sua indissolubilità e si poggia sul consenso irrevocabile che i due sposi, liberamente e scambievolmente, si donano. Mediante questo sacramento i coniugi cattolici si impegnano a nutrire e sviluppare il loro vincolo di comunione nell'uguaglianza della dignità, nella mutua dedizione, nell'amore indiviso... e rimangono fedeli nel corpo e nello spirito, per sempre.
La pratica matrimoniale secondo questo rito inizia con la scelta della parrocchia, in genere quella di appartenenza degli sposi, nella quale si seguirà il corso prematrimoniale, dove si farà il giuramento e dove verranno affisse le pubblicazioni di matrimonio. Se si sceglie di celebrare il matrimonio con rito cattolico consigliamo di dare avvio alle pratiche almeno 8 mesi prima la data delle nozze, arco di tempo che potrebbe allungarsi se si sceglie una chiesa particolarmente “gettonata”.
Il rito del matrimonio cattolico produce anche effetti civili: infatti, al termine della cerimonia, il sacerdote officiante darà lettura dei codici civili che regolano i diritti e i doveri degli sposi secondo la legge italiana.
2. Rito del matrimonio civile
Mai come oggi gli sposi si rendono conto che è insensato prendere un sacramento per sola forma o per indossare un abito bianco con il velo. Per questo motivo le unioni secondo il rito civile del matrimonio sono in continua crescita.
Il rito civile viene celebrato davanti all’Ufficiale di Stato Civile che, in presenza di due testimoni di nozze scelti dagli sposi, legge gli articoli del Codice Civile (Articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile) che regolano gli aspetti legali e amministrativi dell'unione. I documenti necessari per la richiesta di un matrimonio con rito civile sono l'atto di nascita e il certificato contestuale che comprende residenza, stato libero e cittadinanza, indispensabili per accertare lo stato di libertà da vincoli di precedenti matrimoni e la reale consapevolezza della coppia, libera da costrizioni.
Un matrimonio civile può celebrarsi dovunque gli sposi vogliano: su una spiaggia, su una nave o anche su un aereo... l'importante è che sia celebrato sul territorio nazionale. Chi si vuole sposare all'estero, invece, deve rivolgersi preventivamente all’Ambasciata o al Consolato.
3. Rito del matrimonio misto
Esiste un'alternativa ai tipi di rito sopra descritti: il cosiddetto rito del matrimonio misto, cioè contratto da una parte cattolica e una parte non cattolica, sia battezzata che non, e si celebra in Chiesa con un rito ufficiato da un sacerdote. Il matrimonio misto è stato introdotto da Papa Paolo VI nel 1970 seguendo i dettami di una scelta più libera e più rispettosa: grazie a questo rito la parte cattolica potrà avere il matrimonio celebrato in chiesa, senza però costringere il futuro coniuge a prendere dei sacramenti in cui non crede.
Ovviamente, nel pronunciare le formule matrimoniali tipiche del matrimonio cattolico, il coniuge non cattolico non menzionerà mai Dio.
Notizia del 26/08/2014