Un po' cuoco, un po' artista, un po' psicologo: il Personal Chef scopre ed esalta i gusti personali per un banchetto di nozze su misura.
La gola non è un peccato... Questa è la filosofia dei Personal Chef: maestri d'arte culinaria che, con le loro creazioni, fanno innamorare sposi e non solo.
Il loro compito è quello di far avvicinare l'alta cucina al pubblico: ma chi sono, cosa fanno e come?
Lo abbiamo chiesto a Deborah Tontini, Personal Chef di Tontini Catering, che stanca della solita “minestra” e armata della sua grande passione per la buona tavola, propone alle coppie di futuri sposi un percorso di gusto diverso e multisensoriale per il banchetto del loro matrimonio.
"Il Personal Chef nasce negli Stati Uniti", ci spiega Deborah Tontini. "All'estero è una figura professionale molto apprezzata e piano piano si sta facendo strada anche da noi che, in quanto a cucina, non ci facciamo spaventare da nulla. In Italia è meglio conosciuto in una delle sue peculiari derivazioni, quella dello chef a domicilio, ed è a tutti gli effetti un Executive Chef, cioè la figura responsabile della cucina, colui che crea i menu, sorveglia e coordina tutta la brigata".
Che differenza c'è tra un Personal Chef e un cuoco tradizionale?
"Il Personal Chef non propone mai pacchetti preconfezionati", chiarisce Deborah Tontini. "Questa la differenza principale, questo il valore aggiunto, quel quid in più che spinge gli sposi a servirsi di una professionalità del genere. Allargando il concetto, possiamo dire che il Personal Chef è un tutor, una guida, pratica e spirituale, che accompagna gli sposi nella realizzazione del loro banchetto, unico e personalissimo, dalla scelta del menu a quella della mise en place. In un'epoca dove tutto scorre freneticamente, dove i bisogni non sono contattati perché si va troppo di fretta, il Personal Chef ascolta la coppia, la accompagna per mano in un mondo dove i sensi la fanno da padrone per capire i loro gusti e realizzare il banchetto perfetto. Sembra una banalità, ma non è così. Di cose buone da mangiare ce ne sono tante e tanti anche gli chef in grado di presentare dei piatti da leccarsi i baffi, ma quante volte ci siamo interrogati su cosa davvero desideriamo, cosa davvero ci soddisfa, cosa davvero fa per noi? In questo si inserisce il Personal Chef: tirando fuori quello che, per cultura o educazione, lasciamo in fondo, inespresso. Così si riesce a creare con la coppia un vero e proprio evento culinario, su misura, unico.
Altro dettaglio per il quale il Personal Chef si distingue è la proposta di alta cucina dei suoi menu: tradizionale, vegetariano o etnico non importa, la parola d'ordine è qualità, estrema cura del particolare, continua ricerca del gusto d'eccellenza e degli abbinamenti che stimolano il sesto senso... quello dei desideri".
Come riesci a stabilire questo contatto umano con la coppia?
"Accennavo prima alla derivazione più classica della figura del Personal Chef, quella del cuoco a domicilio", chiarisce Deborah Tontini. "Qui ho apportato una novità che mi consente di entrare in profondo contatto con gli sposi: un corso di cucina gratis direttamente a casa loro per conoscere da vicino e toccare con mano la loro identità culinaria, decodificarla e trasportala sui piatti che proporrò al loro matrimonio. Il vantaggio in questo caso è doppio: da una parte la coppia ha la possibilità di imparare a cucinare stando sul campo e arricchirsi di una conoscenza spendibile in altre occasioni e dall'altra io ho più materiale per questo meraviglioso, quanto difficile, compito di creare un menu ad hoc".
Insomma l'alta cucina si fonde con il concetto di eleganza e di intimità... un gusto tutto nuovo e glamour di concepire il benessere a tavola.
Per avere maggiori informazioni e saperne di più sui corsi di cucina personalizzati a domicilio, contattaTontini Catering.
Notizia del 15/02/2012