Lo stile tipico delle icone russe, i colori saturi e vividi di Bollywood, l'effervescente scalpore delle Drag Queen: tre matrimoni originali catturati dall'obiettivo fotografico.
Stile classico o reportage? E se andassimo oltre, alla ricerca di uno stile nuovo, unico e personalissimo per le foto del matrimonio?
Uno stile che appassiona, uno stile che non sia il resoconto del matrimonio, ma anima stessa, calda e vivace, del giorno più bello della propria vita.
Così ci facciamo raccontare da Massimiliano Magliacca e Chiara Ridolfi di Nabis Foto, autorevole studio fotografico della capitale, tre matrimoni originali, tre matrimoni che hanno richiesto un approccio umano diverso e creativo, tre matrimoni da cui si può prendere spunto!
"Il primo che mi viene in mente", inizia Massimiliano Magliacca, "è un matrimonio indiano. Gli sposi, lei indiana e lui portoghese trapiantati a Londra, hanno deciso di festeggiare nella splendida San Casciano, in provincia di Firenze, e di regalare a tutti gli invitati un matrimonio che è stata la spettacolarizzazione delle loro tradizioni e usanze tipiche. L'obiettivo era affascinato dai colori, dai tessuti, dall'intensità scenica di ogni dettaglio. La cerimonia era divisa in due parti: la prima parte era dedicata al matrimonio indiano per lo scambio delle promesse, la seconda al matrimonio cattolico con lo scambio delle fedi. Il simbolismo della cerimonia indiana ci ha conquistato: mani che si uniscono a giurarsi amore eterno, fuoco che arde di petali profumati e il suono del sitar che, con nostalgia e dolcezza, ha accompagnato ogni piccolo gesto della coppia. Il nostro lavoro è stato intenso e profondo: tutte le foto, dai colori del rosso, dell'arancio e del verde, sono state concepite per far rivivere emozioni uniche, per far assaporare ad ogni sguardo il calore tipico di scene inenarrabili a parole".
"Un altro matrimonio stupefacente", continua Chiara Ridolfi, "è stato quello di una coppia, lui di Roma lei straniera, che ha sorpreso tutti gli invitati con uno spettacolo di Drag Queen dopo il ricevimento di nozze. Il matrimonio è stato molto ricco, sia negli addobbi che nelle atmosfere di luci create: la sensazione che ne derivava era quella tipica di una grande festa, di un matrimonio – non matrimonio, di un evento grandioso... irripetibile. Il colpo da maestro è stato lo spettacolo di Drag Queen che, con i loro vaporosi vestiti e il trucco variopinto, ha catturato l'attenzione non solo degli ospiti, ma anche la nostra. La sfida in questo caso è stata quella di trasferire ad ogni scatto il gusto esuberante e trasgressivo, lo stesso gusto che anche la sposa ha voluto comunicare salendo sul palco, rendendo così il matrimonio interattivo. Un matrimonio non solo da guardare, ma da fruire attivamente".
"Ultimo, non in ordine di importanza ma solo di narrazione", interviene Massimiliano Magliacca, "è stato il matrimonio di una coppia russa. Gli sposi, innamorati dell'Italia, hanno deciso di festeggiare le nozze sul Lago di Como, location che si presta benissimo per foto suggestive e ricche di passione. Matrimonio sui generis per il numero degli invitati: ben 16 tra parenti e amici stretti. Dopo la cerimonia, in stile americano, tutti sulla barca, noi compresi, per un brindisi speciale alla volta dell'isola di Bellagio: perla di rara bellezza dall'atmosfera unica soprattutto per le luci, per le sfumature, che il sole regala al suo tramonto. E proprio questa luce è stata protagonista in tutte le foto, quasi fosse un'aurea simbolo di un'unione suprema. Una volta tornati a terra c'è stata la cena e poi la musica e ancora un'inaspettata coreografia studiata dagli invitati che, a modo loro, hanno fatto gli auguri agli sposi".
"Quello che ci coinvolge e ci ispira di questi matrimoni", conclude Chiara Ridolfi, "è l'estrema apertura della situazione, il fatto che le foto non sono chiuse in categorie che potrebbero sminuire l'intensità del momento. Lo stile tipico delle icone russe o i colori saturi e vividi di Bollywood o l'effervescente scalpore delle Drag Queen... tutti impressi, scolpiti, eternati in foto che raccontano, non una storia qualsiasi, ma la vostra storia".
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Notizia del 25/01/2012