Santina Zorzi e Patrizio Porcellato sono lieti di accogliervi nel Chiostro Romanico dell’Abbazia Benedettina di Santa Maria del Pero.
[English text below]
La fondazione risale al 958 su donazione di Ottone I il Grande. L’Abbazia nasce lungo le rive del Pero, antico nome del fiume Meolo, per controllare i commerci dell’adiacente porto fluviale di origine romana. Gran parte dei materiali impiegati per la costruzione
dei primi fabbricati sono riusi delle costruzioni romane presenti in loco: ville, sepolcreti, magazzini.
Siamo a poca distanza dalla Claudia Agusta, attraverso questa via, il sale, prodotto nella laguna di Venezia, raggiunge il Centro Europa.
L’Abbazia, per lungo tempo, rappresenta il punto più avanzato del Patriarcato di Aquileia a contatto con Treviso e Venezia ed acquista potere e splendore.
La concessione dei beni in Commenda, considerata la scarsità di vocazioni, coincide con il suo massimo degrado. Nel 1493, l’Abate di San Giorgio Maggiore in Venezia assume il doppio titolo e riprende un periodo di fervore, viene ampliata la chiesa e viene elevato il chiostro con l’inserimento del primo piano con le bifore. Alterne vicende la vedono crescere fino agli inizi del 1700 e raggiungere le dimensioni
attuali. Si arriverà alla sua soppressione ed acquisizione a demanio statale, ad opera di Napoleone Buonaparte, con successiva vendita a nobili veneziani. Durante la Prima Guerra Mondiale diviene Centro di Soccorso e Casa del Soldato ma l’esercito austroungarico, nell’estremo tentativo di raggiungere Venezia, danneggia la chiesa e lievemente alcuni fabbricati.
Di quei giorni si ricorda la presenza di Ernest Hemingway che nelle scuole di Fornaci venne curato e battezzato con rito cattolico, di Julien Green, accademico di Francia e di molti personaggi che riporteranno nei loro scritti le esperienze in questi luoghi.
Diverte ricordare che i nostri locali, negli anni ’60, divennero set di uno dei primi film horror: “Il Mostro di Venezia” di Dino Tavella con cast italo-americano.
Il lavoro di recupero intrapreso ci da la possibilità di accogliere i nostri ospiti in questo luogo, ricco di storia e di fascino, sia con eventi culturali che con banchetti e feste private.
Il giardino, interamente cintato con mura del XV secolo permette di fruire di spazi in maniera assolutamente riservata ed esclusiva. Il Frutteto Antico ed il brolo costituiscono una cornice unica per gli aperitivi e i ricevimenti nel verde. Lo spazio del chiostro, lastricato con “masegni” e con pozzo veneziano ci trasportano magicamente in un campiello.
All’interno, una serie di sale, danno la possibilità di organizzare eventi a seconda del gusto, delle necessità e della stagione.
Tutto volto ad assecondare, nel rispetto del valore del sito, i gusti e le preferenze dei nostri ospiti.
Santina Zorzi and Patrizio Porcellato are welcome to receive you in the Romanesque Cloister’s room of the Benedectine Abbey of
S. Mary of Pero in Monastier.
The foundation of this place dates at 958 thanks to the donation of Otto I the Great. The Abbey started up on the banks of Pero, which is the ancient name of the present Meolo river, to control the trades of the nearby Roman river port, in fact most of the first building materials were taken from Roman ruins (rests of a villa, a cemetery, a warehouse).
The Abbey is not far from Via Claudia Augusta, the Roman road, on which the Venetian salt was brought to the Central Europe.
For a long time, the Abbey had been the foremost point of the Patriarchate of Aquileia in contact with Venice and Treviso and had
gained power and splendor. The granting of property in Commenda, caused by the lack of vocations, coincides with its largest decline. In 1493, the Abbot of San Giorgio Maggiore in Venice becomes also Abbot in Monastier, and thanks to a period of fervor, the church was enlarged and it was built the first floor of the cloister with mullioned windows with two lights.
Many vicissitudes led to its growth until early 1700, when the Benedectine complex reached its current size.
In the Italian Napoleonic campaign, the monks withdrew from the abbey because it was confiscated by the French emperor and then resold to Venetian families.
During the I World War the abbey became rescue center for the Italian soldiers, but the Austro-Hungarian army tried to bomb it damaging the church and some buildings in the last attempt to reach Venice.
In those days of fighting, many personalities of European and World literature were in these places: for example Ernest Hemingway, the author of Farewell to Arms, who was treated in the schoolsof Fornaci (the old name of the centre of Monastier) and baptized a Catholic; Julien Green, the French academic, and many other characters reported in their writings their war experiences.
It is funny to remember that our rooms became the set of one of the first modern horror films in the ‘60s: The Monster of Venice by Dino Tavella with Italo-American cast.
The undertaken recovery work gives us the opportunity to welcome our guests in this historical and charming place with cultural events, banquets and private parties.
The garden, which is fully enclosed with walls of the XV century, and the Old Orchard are unique and exclusive settings for cocktails and receptions in the countryside.
When you enter the Romanesque Cloister with its well and the paving stones of the XVIII Century, you feel the atmosphere of the Venetian campiello. There are also many rooms of different measure (the main frescoed hall, the large cellar,...), which give the opportunity of organizing events going along with the client’s taste and the necessities of the season respecting the value of the site.
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